Follis, il nuovo faro del gusto a Fiumicino
Follis è il ristorante di Fiumicino con ‘due anime’ e uno chef. Qui, sulla riva del tevere, vicino alla foce, l’emozione si moltiplica grazie ai due menù di follis ‘living’ e ‘slowly’ – tradizionale e gourmet – che sorprendono al primo assaggio. Il design, i menù, il banco miscelazione, la carta dei vini e degli champagne: tutto da Follis illumina e tocca l’anima degli appassionati di cucina italiana locale tradizionale, influenzata da sfumature internazionali e innovazioni gastronomiche. Un nuovo concept da scoprire in ogni sfaccettatura, da godere appieno partendo dalla degustazione di drink e cocktail esclusivi creati dai miscelatori esperti dell’american bar, che spicca al centro dell’area ‘living’ di Follis.
IL PROGETTO
Un progetto che definire ambizioso sarebbe riduttivo, stiamo parlando di quello di tre soci: Mattia Molica, Francesco Matteucci e Marco Tosti. Il primo, giovane ma con una grandissima conoscenza grazie al suo ruolo di maître di uno dei ristoranti più iconici di roma – l’Antico Arco – un’insegna che ha fatto della cucina gourmet e di livello il suo tratto caratteristico. Francesco e Marco, invece, portano a fiumicino l’esperienza di Con.tro Contemporary Bistrot e l’executive chef Daniel Celso.
Inizia a delinearsi così, nel 2019, un’idea di concept in cui riunire le loro attività, tutte diverse, dal gourmet al bistrot, dalla cucina immediata a quella ricercata, dal tempo scandito in lenti momenti da assaporare a quello più ‘veloce’.
Un concept che arriva nel cuore pulsante di FiumicIno, il canale navigabile dei pescherecci. Follis infatti si prefigge di divenire uno dei punti di riferimento del territorio per la cucina di qualità, dove vivere momenti di puro piacere e relax.
PERCHÉ FOLLIS? IL CONCEPT
Il concept di comunicazione del progetto follis è stato affidato dai tre soci alla agenzia di comunicazione e marketing ADland srl. La società romana ha studiato e realizzato la brand identity, ideando naming, marchio, format e concept strategico di comunicazione (declinato anche nei menù) e il piano di comunicazione digitale. Il progetto è stato curato dal creative director Giorgio Raffani e dal copy director Silvia Tocci. Il concept Follis ha l’obiettivo di esaltare il territorio, le sue materie prime, la sua storia e la sua cultura gastronomica, contaminata dalle esperienze dello chef Daniel Celso e della sua brigata.
Tutto questo è stato sintetizzato dall’agenzia in ‘Follis: uno chef, Due anime’, un nome e un messaggio che racchiudono la filosofia della cucina di daniel celso, che spazia con estro e rispetto tra due menù entusiasmanti. Follis (il nome latino di una moneta romana) rappresenta quindi le due ‘facce’ del ristorante, chiamate appunto ‘living’ e ‘slowly’. Follis è anche la ‘scintilla’, la folgorazione, che ha generato l’idea di questo innovativo locale e delle sue ricette: un colpo di luce ben visibile anche nel brand realizzato da ADland e che rappresenta il leit motiv del concept.
FOLLIS, IL LOCALE
Un ristorante, con un banco di miscelazione d’élite, che si dirama in due anime: Living e Slowly. Due anime in cui tutto si contrappone nelle percezioni ma si ritrova nel ponte che le collega. Ben 600 metri quadrati per uno spazio di design, curato interamente da Franco Costa, titolare della Costa Group (azienda leader nel design d’interni per alta ristorazione). Lo stile Art Decò si insinua tra gli spazi interni e quelli esterni del piccolo patio oltre a quelli su strada. Sfumature oro incontrano i toni caldi color terra bruciata.
LO CHEF DANIEL CELSO E LA SUA BRIGATA
L’anima della cucina o meglio le due anime sono quelle dell’Executive Chef Daniel Celso. Le sue origini sono un mix tra Sicilia, Sardegna, Umbria, Marche e le sue non potevano che essere impronte di tradizioni tanto marcate quanto opposte.
Con alle spalle esperienze di cucina tradizionale ha virato poi per una cucina più ricercata affiancando dapprima Cristina Bowerman e poi Lele Usai. Dopodiché l’esperienza da Con.tro dove ha toccato con mano il concetto di bistrot contemporaneo, un progetto che poi lo ha portato fino a Fiumicino dove ha potuto finalmente fondere le sue due anime così distanti. La sua firma in cucina viene interpretata quotidianamente dalle mani di ben 12 cuochi, tutti under 30, e dai 2 Sous Chef: Gianluca Cossettini per il Living e Federico Spalluto per lo Slowly. La squadra si completa poi con le due pasticcere, Eleonora Ciletti e Alice Fiore. Una brigata imponente seguita dal Restaurant Manager, Mauro Di Vilio.
LIVING FOLLIS
L’ingresso principale è anche l’accesso diretto al Follis by Living, uno spazio in cui il tempo scorre veloce e la proposta della cucina è in versione “smart”. Piatti semplici ed immediati che arrivano direttamente dal mare: crudi, sauté di cozze, spaghetti alle vongole, fritture di pesce, grigliate del pescato del giorno, mazzancolle alla catalana, insalata di mare. I piatti del giorno sono essenzialmente di mare e qualche proposta di terra per soddisfare tutti i palati. I dolci sono al bicchiere: tiramisù, cheesecake, gelato al limone e gelato stecco.
Una cucina in cui si gusta il tempo delle tradizioni senza perdere tempo, ideale per un lunch break. Ad accompagnare i piatti della cucina di chef Celso ci pensano gli squisiti cocktail del bar che si prende la scena nella zona living con un imponente bancone. Un modo per degustare i signature drink anche in abbinamento ai piatti da assaggiare direttamente al bancone grazie agli eleganti sgabelli che circondano il punto mixology. La Bar Manager Samantha Parente, coadiuvata da 4 barman e barlady, è un volto familiare nella squadra Follis grazie alla collaborazione decennale con Con.tro. La drink list
è composta da 12 cocktail di cui 2 analcolici e si suddivide in 5 categorie, tutte ispirate all’amore e alle sue fasi: Chimica – Desiderio – Passione – Seduzione – Orgasmo.
Drink audaci nei sapori e nell’idea, da poter provare in entrambe le zone con solo una lieve differente starter price. Così come i drink anche le scelte enologiche si riflettono in entrambe le anime di Follis. La cantina di Follis è studiata interamente dal giovanissimo Head Sommelier dell’Antico Arco e buyer dell’insegna di Fiumicino – Alessio Carati – che ha composto una carta dei vini imponente: 540 etichette tra rossi, bianchi, rosati e bollicine tra Italia e il resto del mondo. Vini, alcuni pregiatissimi, raccontati da 2 sommelier agli ospiti delle due aree. È proprio la cantina e il bar, il bere bene insomma, a far da collante tra la zona Living e la zona Slowly. Una grande bottiglieria accompagna all’accesso della seconda area.
SLOWLY FOLLIS
Qui il tempo scorre lento e ogni piatto si degusta per rintracciarne il pensiero sottostante. Appena arrivati nella sala il colpo d’occhio è assicurato, un design lussuoso e ricercato avvolge tutto l’ambiente e trova la sua massima espressione nelle installazioni in legno, dai due polipi intrecciati alle basi dei tavoli sorretti dai tronchi di quercia che si diramano per sostenere la base in vetro. Le luci sottolineano poi gli aspetti più affascinanti dell’arredo come per il grande logo Follis illuminato al centro della sala. Tre tavoli primari tondi predisposti per la degustazione quasi fossero degli chef’s table, poltrone e un grande divano donano calore all’ambiente.
Il menù si apre con l’Exordium (un anello di congiunzione tra cocktail bar e cucina), per un benvenuto dello Chef in accompagnamento a un drink, cui seguono due combo di piatti alla carta in abbinamento – Maris e Terrae a 70 €p.p. ed infine Confido, un percorso degustazione di 7 portate a 100 € p.p. attraverso cui ci si affida completamente nelle mani dello Chef.
Un menù che presenta rivisitazioni di piatti della tradizione e delle sue origini, un menu per così dire “di una terra bagnata dal mare”. Accade così che il cannolo siciliano e l’agnello sardo si incontrano ne “Le mie radici” (taco di pane carasau con agnello, erbe selvatiche, alici di Sciacca e caciocavallo ragusano). “La nostra carbonara” in versione liquida nell’agnolotto in brodo di guanciale con tartufo nero; “Ricordi d’infanzia” Malloreddus in crema di carciofi, liquirizia e ragù di lumache di terra. Due anime anche per le materie prime, tutte locali, che da Follis vivono di circolarità e dove “lo scarto” di uno diventa un’opportunità di creatività per l’altro. Follis è una scintilla di gusto, è attrazione degli opposti in un tutt’uno che ammalia e convince.
‘NON PERDERE IL TEMPO, VIVILO DA FOLLIS!’